Dott.ssa Stefania Passaquindici

Dipendenza da sesso

Dott.ssa Stefania Passaquindici

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica la dipendenza da sesso, chiamata "disturbo del comportamento sessuale compulsivo", tra i disturbi mentali legati al comportamento.

L'incapacità di controllare i propri impulsi sessuali o comportamenti sessuali ripetitivi, nonostante questi possano anche portare a poca soddisfazione, si manifesta per lunghi periodi, sei mesi e più, e provoca un marcato disagio nella persone, con conseguenti ricadute sulla sfera privata, sociale, familiare, professionale ed educativa. L'aspetto negativo, riferito dai soggetti che vivono questa dipendenza, è strettamente legato ai giudizi morali. La disapprovazione nei confronti degli impulsi sessuali o dei comportamenti non è sufficiente per soddisfare i bisogni.

La dipendenza sessuale prevede attività come la pornografia, la masturbazione, lo sfruttamento della prostituzione e l'utilizzo di chat erotiche, oltre che la ricerca di sesso vero e proprio con partner. La dipendenza sessuale provoca emozioni negative e peggiora la qualità della vita. Il dipendente da sesso ha una grave difficoltà a vivere il sesso naturalmente, come una relazione intima con uno scambio di piacere. La relazione è invece di tipo ossessivo.

La compulsione sessuale induce il soggetto che ne è colpito a cercare sempre e comunque un partner, o un oggetto del suo desiderio, diventando questo nella sua vita il pensiero dominante. C'è inizialmente, nell'uomo, la ricerca di un oggetto del desiderio stravagante, ricorrendo spesso a prostitute, poi però la ricerca va via via sempre più crescendo sfociando in sperimentazioni sempre più degradanti.

Negli uomini sposati spesso le mogli si accorgono di qualcosa di strano ma non sempre scoprono "la realtà", poche sono coinvolte dai loro mariti e li accompagnano poi nel percorso terapeutico. La maggior parte delle mogli, scappano disgustate.

Anche le donne possono essere "dipendenti dal sesso" ma culturalmente queste sono meno accettate dalla società e pertanto rispetto alle mogli che affiancano i mariti nel percorso terapeutico, queste, una volta scoperte, rimangono sole e in casi rarissimi vengono affiancate dal marito, qualora scegliessero un percorso di recupero.

Il trattamento psicologico privilegiato è con un'équipe che indaga sui lati affettivi, familiari, relazionali, sociali del paziente. E` possibile il soggiorno in comunità specifiche, massimo di 3 mesi.

La cura prevede il passaggio dalla compulsione alla pulsione sessuale, per il raggiungimento di una "normale" vita intima. "I malati di sesso" sono solitamente depressi che vivono estrema solitudine e vergogna. Spesso finisce drasticamente non solo il matrimonio, ma anche il rapporto con i figli, il lavoro, le relazioni sociali.


Non tutti hanno bisogno della pratica sessuale. Gli "erotomani", ad esempio, tendono alla conquista affettiva e non compiono l'atto sessuale, ma lo vivono interiormente al pari di un delirio: come se ci fosse stato davvero.

Tra le donne le "ninfomani", contrariamente a quanto si possa pensare, non raggiungono l'orgasmo e cercano con gli uomini e attraverso il sesso di colmare un vuoto che diventa sempre più grande e pertanto hanno sempre più necessità di cercare un altro oggetto del piacere, creando una forte frustrazione in quanto questo non succede mai.


I "dipendenti pornografici" fanno ampio uso di siti porno o di altro materiale che stimolano l'autoerotismo.

La zoofilia erotica consiste in una pratica parafiliaca in cui l'amore per gli animali si traduce in rapporto erotico con questi ultimi.

Dalla dipendenza dal sesso però si può guarire e dopo la guarigione la vita cambia totalmente.

Se sospettate di avere questo problema, o se pensate lo abbia il vostro partner o un vostro figlio, cercate aiuto e parlatene in famiglia. Il primo passo è uscire dalla solitudine e chiedere aiuto.

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