Dott.ssa Stefania Passaquindici

Il Mobbing

Dott.ssa Stefania Passaquindici

Deriva dall'inglese "to mob" (folla) e indica un movimento disordinato.

In etologia (studio del comportamento animale) indica l'attacco degli uccelli più grossi nei confronti di quelli più piccoli, in generale un tipo di aggressione praticato da un branco che minaccia un esemplare del gruppo che viene isolato ed espulso.

Questo termine è stato esteso anche ad altri campi della vita sociale, lavoro, sport, spettacolo, ecc.., dato che questo atteggiamento è individuabile anche in comportamenti sociali.

Si tratta di comportamenti violenti perpetrati nei confronti di un subordinato o di un collega, che hanno risvolti psicologici e fisici con aggressioni, violenze, e persecuzioni dirette a menomare la capacità lavorativa e la fiducia in se stessi; provocando depressione, ansia e in casi più gravi suicidio.


Come agiscono i mobber

Essi agiscono con differenti modalità verbali e comportamentali, assegnando spesso compiti troppo elevati o rischiosi.


Comportamenti tipici del mobber

  • fare pettegolezzi o far circolare maldicenze
  • deridere esplicitamente la vittima (mobbizzato) su aspetti fisici o comportamentali (mobbizzato)
  • interrompere o eliminare informazioni su procedure lavorative
  • mancati inviti ad eventi societari
  • manomissione di documenti importanti


In molti casi il soggetto prescelto ha una personalità labile, è solitario, ha poca autostima e non riesce a reagire in maniera adeguata alle pressioni esterne.


Esistono diversi tipi di mobbing:

  • Il mobber è in una posizione inferiore rispetto a quella della vittima. Accade quando l'autorità di un capo viene messa in discussione da uno o più sottoposti. E` questo il caso meno diffuso.
  • Il mobber è in una posizione superiore rispetto alla vittima: un dirigente, un capo reparto, un capufficio. Classico esempio di sudditanza psicologica nei confronti di chi è in un ruolo inferiore.
  • Il mobber è un superiore e il suo comportamento ha lo scopo di costringere alle dimissioni un dipendente in particolare, ad es. perché antipatico, poco competente o poco produttivo. In questo caso, le attività di mobbing possono estendersi anche ai colleghi, che preferiscono assecondare il superiore, o quantomeno non prendere le difese della vittima, per non inimicarsi il capo.
  • Il mobber è sullo stesso piano dei colleghi ed agisce verso un lavoratore non integrato nell'organizzazione lavorativa per motivi d'incompatibilità religiosa, sessuale, politica o caratteriale.


Conseguenze del mobbing

Fra le conseguenze del mobbing rientrano la perdita d'autostima, depressione, insonnia, isolamento. Inoltre il mobbing è causa di cefalea, annebbiamenti della vista, tremore, tachicardia, sudorazione fredda, gastrite, dermatosi. Le conseguenze maggiori sono i disturbi della socialità: nevrosi, depressione, isolamento sociale e in alcuni casi, seppur rari, suicidio.


Cosa è possibile fare

Vi sono una infinità di sentenze della Cassazione in tema di diritto del lavoro che riaffermano l'illegittimità del comportamento del datore di lavoro atto a sminuire e ledere l'integrità psico-fisica del lavoratore e l'obbligo per lo stesso, di risarcire i danni.

Dal punto di vista civilistico si impone al datore di lavoro "di adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori". Tale obbligo, fa si che il datore di lavoro possa essere chiamato a risarcire il danno:

  1. sia al patrimonio professionale (danno da dequalificazione)
  2. sia alla personalità morale e alla salute (danno biologico e neurobiologico) subito dal lavoratore


Ricordiamo infine che in caso di mobbing sul lavoro il lavoratore potrà dimettersi per giusta causa. Il lavoratore dovrà comunque procedere legalmente contro l'azienda per tentare di dimostrare il mobbing.

Chiedere aiuto contro il mobbing in Italia è possibile. E` possibile rivolgersi agli sportelli e centri antimobbing. Uno dei punti più dolenti della materia è come dimostrare di subire il mobbing sul lavoro. Più problematica è quindi la tutela penale dal mobbing. A tal fine è consigliabile rivolgersi a un legale, ad un'associaciazione antimobbing ed alle forze dell'ordine (polizia, carabinieri, etc...) per ricevere informazioni adeguate e aggiornate sulle modalità di azione (denunce, raccolta prove, altre azioni legali).

Allo stato attuale, fino a che non si dimostri in modo inequivocabile che il lavoratore mobbizzato si sia ammalato di mobbing, la tutela in ambito penalistico (vale a dire la tutela nell'ambito delle lesioni) non ha concreta praticabilità. E` importante, in primis, accertare il nesso tra mobbing e danneggiamento della salute; successivamente bisogna accertare se la volontà del soggetto agente (il datore di lavoro o il collega) sia frutto di un dolo (ossia abbia commesso volontariamente l'atto lesivo) o di una colpa (ossia se l'atto lesivo si realizza invece per negligenza, imprudenza, imperizia o violazione di leggi, regolamenti, ordini o discipline specifiche).

Dal punto di vista psicologico l'importante è rompere il muro di omertà che fa sentire forte il datore di lavoro o i colleghi, anche se denunciare il mobbing non è sempre facile perchè si ha paura di perdere il posto di lavoro, o di essere derisi e umiliati ancor più del normale; ma è necessario farlo e se non ci si sente pronti a farlo da soli è utile il supporto di un professionista; a tal proposito ci si puo' rivolgere ad uno psicologo, psicoterapeuta od associazione antimobbing in cui sia presente un operatore esperto in disagi emotivi.


Link utili per vittime di mobbing lavorativo:

Carabinieri (consigli antimobbing)

Comune di Roma

ASL Roma D

ASL Roma B

ASL Napoli centro

UIL Puglia

UIL Toscana


Per segnalare anomalie nei link indicati e/o aggiornamenti ed inserimenti di altri link di strutture pubbliche che operano nel settore, puoi scrivere al seguente indirizzo e-mail: info@psicobiettivo.it


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